[ Pobierz całość w formacie PDF ]

non dovresti esser meco: io te ne priego
che or di questo non mi facci niego. 
113
Criseida sorrise lui udendo,
e quelle prese e miselesi in seno:
 Quando avr agio  poi a lui dicendo 
le veder com io sapr appieno.
Se io fo men che ben questo faccendo,
il non poter del tuo piacer far meno
me n cagione; Iddio del cielo il veggia
ed alla mia simplicit provveggia. 
Legge Criseida la lettera di Troiolo con diletto e, piacendole
d essergli benivole, forte ad amare lui si dispone.
Letteratura italiana Einaudi 61
Giovanni Boccaccio - Filostrato
114
Partissi Pandar poi gliel ebbe date,
ed essa, vaga molto di vedere
quel che dicesser, sue cagion trovate,
le compagne lasci, ed a sedere
ne g nella sua camera, e spiegate,
lesse e rilesse quelle con piacere,
e ben s accorse che Troiolo ardea
vie pi assai che  n atto non parea.
115
Il che caro le fu, perch trafitta
esser sentiesi l anima nel core,
di che ella viveva molto afflitta,
come che punto non paresse fuore;
e ben notata ogni parola scritta,
di ci lod e ringrazi Amore,
seco dicendo: A spegner questo foco
conviene a me trovare e tempo e loco.
116
Ch s io il lascio in troppo grande arsura
multiplicare, el potrebbe avvenire
che nella scolorita mia figura
si vederebbe il nascoso disire,
che mi saria non piccola sciagura.
Ed io per me non intendo morire,
n far morire altrui, quando con gioia
posso schifar la mia e l altrui noia.
117
Io non sar per lo certo disposta,
come io sono infino a quinci stata;
Letteratura italiana Einaudi 62
Giovanni Boccaccio - Filostrato
se Pandar torner per la risposta,
io gliela dar piacevole e grata,
s el mi costasse come non mi costa;
n da Troiol sar mai pi spietata
potuta dire. Or foss io nelle braccia
dolci di lui stretta e faccia a faccia!.
Torna Pandaro a Criseida per la risposta, la quale dopo al-
quanti motti promise di farla e fecela.
118
Pandaro che da Troiolo sovente
era studiato, a Criseida reddio,
e sorridendo disse:  Donna, chente
ti par lo scriver dello amico mio? 
Ella divenne rossa incontanente,
sanza dire altro se non:  Sallo Iddio. 
A cui Pandaro disse:  Hai tu risposto? 
A cui ella gabbando disse:  Tosto? 
119
 S io debbo mai potere adoperare
per te,  Pandaro disse  or fa di farlo. 
Ed ella a lui:  E nol so io ben fare. 
 Veh,  disse Pandar  pensa di appagarlo,
e suole Amor saper bene insegnare.
Io ho s gran disio di confortarlo
che tu nol crederesti, in fede mia:
la tua risposta sol questo poria. 
120
 Ed io  l far poich t aggrada tanto,
ma voglia Iddio che ben la cosa vada! 
Letteratura italiana Einaudi 63
Giovanni Boccaccio - Filostrato
 Deh, s andr  disse Pandaro  in quanto
colui il vale, a cui pi ch altro aggrada. 
Poi si part, ed ella dall un canto
della camera sua, ove pi rada
usanza di venire ad ogni altro era,
a scriver gi si pose in tal manera:
Risponde Criseida a Troiolo, il quale non legando n scioglien-
do, del suo amore cautamente il lascia sospeso.
121
A te amico discreto e possente,
il qual forte di me inganna Amore,
come uom preso di me  ndebitamente,
Criseida, salvato il suo onore,
manda salute, e poi umilemente
si raccomanda al tuo alto valore,
vaga di compiacerti, dove sia
l onest salva e la castit mia.
122
Io ho avuto da colui che t ama
tanto perfettamente ch el non cura
gi d alcun mio onor n di mia fama,
le carte piene della tua scrittura,
nelle quai lessi la tua vita grama,
non sanza doglia, s io abbia ventura
che mi sia cara, e bench sien fregiate
di lucciole, pur l ho assai mirate.
123
Ed ogni cosa con ragion pensando
e l afflizioni e  l tuo addomandare,
Letteratura italiana Einaudi 64
Giovanni Boccaccio - Filostrato
la fede e la speranza essaminando,
non veggio com io possa soddisfare
assai acconciamente al tuo dimando,
volendo bene ed intero guardare
ci che nel mondo pi da gradite,
che onesta vivere e morire.
124
Come che il piacerti saria bene,
se  l mondo fosse tal chente dovrebbe,
ma perch tal quale a noi si convene
per forza usarlo, seguir ne potrebbe,
altro faccendo, disperate pene.
Alla piet per cui di te m increbbe,
malgrado mio, pur mi convien dar lato,
di che sarai da me poco appagato.
125
Ma s grande la virt ch io sento
in te, ch io so ch aperto vederai
ci ch a me si conviene, e che contento
di ci che io ti rispondo sarai,
e porrai modo al tuo grave tormento,
che nel cor mi dispiace e noia assai;
e  n verit s el non si disdicesse,
quel volentier farei che ti piacesse.
126
Poco lo scriver, come puoi vedere,
e mi arte in questa lettera, la quale
vorrei che pi ti recasse piacere,
ma non si pu ci che si vuole aguale;
forse far ancor luogo il potere
Letteratura italiana Einaudi 65
Giovanni Boccaccio - Filostrato
al buon volere, e se non ti par male,
presta alla pena tua alquanto sosta,
perch non ha ogni detto risposta.
127
Il proferer che fai qui non ha loco,
ch certa son ch ogni cosa faresti;
ed io nel ver, come ch io vaglia poco [ Pobierz całość w formacie PDF ]

  • zanotowane.pl
  • doc.pisz.pl
  • pdf.pisz.pl
  • markom.htw.pl