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sun altra donna avrebbe tenuto, e ho voluto quasi pro-
vocarli, l ho fatto perch la mia bruttezza mi garantiva
contro tutti i pericoli di una simile discussione, e anche
contro il sospetto di essermivi abbandonata per uno
scopo biasimevole. La mia deformit ha almeno questo
vantaggio.
 Ora  prosegu Fosca, vedendo che non eravamo
pi che a pochi passi dalla sua casa  dovete promettere
di perdonarmi la prima colpa che ho commesso a vostro
riguardo.
 Quale! una colpa!
 Promettetelo prima.
 Con tutta l anima.
 Quella di avervi fatto uscire con me. una ferita
che ho recato al vostro amor proprio; e so quanto ci vi
possa essere dispiaciuto. Non tentate di farmi credere il
contrario.
 Non lo far,  io le dissi (giacch mi vedeva posto
nel caso di dire una nuova menzogna)  non lo far per-
ch me lo proibite, ma&
Essa mi guard e sorrise tristemente, come avesse vo-
luto dirmi:
vero, perci non lo farete.
Letteratura italiana Einaudi 62
Iginio Ugo Tarchetti - Fosca
In quel momento avevamo raggiunto il colonnello ed
il suo amico che si erano fermati alla porta ad aspettarci.
 Sapreste dirmi  mi chiese il colonnello col volto ar-
rossato dalla discussione avuta col suo compagno  se fu
De-Fauche l inventore delle capsule a secco, o piutto-
sto se non fu lui che le ha perfezionate?
 Egli ne fu l inventore.
 Lo sapete positivamente?
 Positivamente.
 Al diavolo!  disse il suo amico.
 Benissimo!  esclam il colonnello, fregandosi le
mani  sei bottiglie di madera guadagnate!
Letteratura italiana Einaudi 63
Iginio Ugo Tarchetti - Fosca
XVII
Mi ritirai nella mia stanza tristissimo; era assai mal-
contento di me, e sentiva che aveva il dovere di indagare
severamente la mia condotta. Il risultato di quell esame
non poteva che mettermi in maggior ira contro me me-
desimo; mi era contenuto come un ragazzo, come un
collegiale. Fosca aveva avuto ragione ad approfittare
della mia semplicit; essa non aveva fatto che cedere alle
mie provocazioni. Se il mio contegno era stato tale con
lei di cui avrei abborrito l affetto, quale sarebbe stato
con una donna avvenente, il cui amore avrebbe lusinga-
to la mia vanit? Come mi sentiva colpevole verso Clara!
Come era umiliato della mia debolezza!
Un altro pensiero metteva a tortura l anima mia.
Quella donna era realmente buona, realmente ingenua?
O non era che un essere infinto, astuto, corrotto? Aveva
ella voluto abusare della mia semplicit, sorprendermi,
condurre all amore per la via della compassione; o le sue
intenzioni erano pure, e questa mia stessa semplicit
l aveva invogliata della mia amicizia, della mia sola ami-
cizia? Infelice lo era, e assai: le miserie sue dovevano es-
sere infinite; n era strano che ella potesse desiderare
un anima in cui versarsi, desiderarla con tale intensit di
desiderio, e invocarne la piet con tale abbandono.
Oltre a ci Fosca non era una donna comune. Il suo
spirito era assai colto, la sua intelligenza assai vasta; e la
sua stessa infermit, la sua bruttezza erano tali circostan-
ze che concorrevano a formare un eccezione. Le sue
passioni, i suoi sentimenti, le sue idee dovevano anche
essere eccezionali; ed era forse sotto questo aspetto che
bisognava giudicarne. Nondimeno quell aprirmi subito
l anima sua; quell abbandonarsi cos a me nel primo
giorno che mi vedeva, quel richiedermi disperatamente
della mia amicizia&
Letteratura italiana Einaudi 64
Iginio Ugo Tarchetti - Fosca
Diffidavo dell amicizia di una donna, e mi doleva non
poco di aver accettato quella di lei. Io sapeva che noi
non possiamo sottrarci mai agli istinti, e che tra un uo-
mo e una donna giovani, che vogliono violentare la na-
tura amandosi di amicizia, non pu esistere che un affet-
to monco, artificiale, violento, spesso ridicolo, perch
non conduce che ad un amore gi nudo d ogni illusione
e d ogni attrattiva. L amicizia ci ha fatto veder tutta l in-
discretezza della sua intimit, ci ha spogliati di ogni velo;
non si pu pi essere n amici veri, n amanti veri; ed
cos che la natura si vendica spesso dell oltraggio che ha
ricevuto.
Avrei dato un anno della mia vita per potermi sottrar-
re a quella promessa, per poter infrangere quel legame.
Se tutto ci non fosse avvenuto!
Prevedeva che quella donna si sarebbe posta fra me e
la mia felicit, avrebbe attraversato il mio avvenire. Non
sapeva immaginare le ragioni di questo timore, ma il
cuore me lo diceva, n il mio cuore mi aveva mai ingan-
nato.
Cercai in quella notte di prendere una risoluzione
pronta ed efficace, di fuggirla, di essere crudele. Ma Dio
mio! Come potevo io essere crudele? Io non era mai sta-
to nella mia vita che semplice, che affettuoso, che buo-
no!
Letteratura italiana Einaudi 65
Iginio Ugo Tarchetti - Fosca
XVIII
V era per un mezzo ben certo di rendere impossibile
ogni altro legame, e di distruggere quello che avevamo
gi contratto  evitare di trovarmi solo con lei. Fuggirla
era follia; l avessi pur potuto, non l avrei dovuto; tale
estremo era inopportuno, n ella il meritava, n suo cu-
gino ci sarebbe passato sopra senza volerne sapere le
cause.
Ella avrebbe potuto leggere nell anima mia il penti-
mento che io sentiva di quel primo abbandono, e la riso- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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