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dolcito, accetta questa aspirazione a cose migliori, scritta,
come tu sai, quando il buono era sempre di l da venire e
anzi pareva lontanissimo. A chi sapesse che tu sei il solo
al quale ho ricorso in tutto ci che passa tra me e me, non
far meraviglia questa pubblica confessione che io t indi-
rizzo: a chi non lo sapesse, ho voluto dirlo in versi, tanto
pi che, dal Petrarca in poi, pare una legge poetica che le
affezioni dei rimatori siano sempre di pubblica ragione.
Lasciami aggiungere, e lascia sapere a tutti, che io ti son
tenuto di molti conforti e di molte raddrizzature: che se
tuttavia mi restano addosso delle magagne, la colpa non
dell ortopedico.
Tuo affezionatissimo
Giuseppe Giusti
Come colui che naviga a seconda
per correnti di rapide fiumane,
che star gli sembra immobile, e la sponda
fuggire e i monti e le selve lontane;
cos l ingegno mio varca per l onda 5
precipitosa delle sorti umane:
e mentre a lui dell universa vita
passa dinanzi la scena infinita,
muto e percosso di stupor rimane.
Letteratura italiana Einaudi 355
Giuseppe Giusti - Poesie
E di sordo tumulto affaticarme 10
le posse arcane dell anima sento;
e guardo, e penso, e comprender non parme
la vista che si svolve all occhio intento;
e non ho spirto di s pieno carme
che in me risponda a quel fiero concento: 15
cos rapito in mezzo al moto e al suono
delle cose, vaneggio e m abbandono,
come la foglia che mulina il vento.
Ma quando poi remoto dalla gente,
opra pensando di sottil lavoro, 20
nelle dolci fatiche della mente
al travaglio del cor cerco ristoro;
ecco assalirmi tutte di repente,
come d insetti un nuvolo sonoro,
le rimembranze delle cose andate; 25
e larve orrende di scherno atteggiate
azzuffarsi con meco ed io con loro.
Cos tornata alla solinga stanza
la vaga giovinetta, in cui l acuta
ebret del suono e della danza 30
n stanchezza n sonno non attuta,
il fragor della festa e l esultanza
le romba intorno ancor per l aria muta;
e il senso impresso de cari sembianti
e de lumi e de vortici festanti 35
in faticosa vision si muta.
Come persona a cui ratto balena
sbita cosa che d oblar teme,
cos la penna afferro in quella piena
Letteratura italiana Einaudi 356
Giuseppe Giusti - Poesie
del caldo immaginar che dentro freme; 40
ma se sgorgando di difficil vena
la parola e il pensier pugnano insieme,
io, di me stesso diffidando, poso
dal metro audace, e rimango pensoso,
e l angoscia d un dubbio in cor mi geme. 45
Dunque su questo mare a cui ti fide
pericolando con s poca vela,
il nembo sempre e la procella stride
e de sommersi il pianto e la querela?
E mai non posa l onda, e mai non ride 50
l aere, e il sol di perpetue ombre si vela?
Di questa ardita e travagliata polve
che teco spira e a Dio teco si volve
altro che vizio a te non si rivela?
E chi sei tu che il libero flagello 55
ruoti, accennando duramente il vero,
e che parco di lode al buono e al bello
amaro carme intuoni a vitupro?
Cogliesh tu, seguendo il tuo modello,
il segreto dell arte e il ministero? 60
Diradicasti da te stesso in pria
e la vana superbia e la follia,
tu che rampogni e altrui mostri il sentiero?
Allor di duol compunto, sospirando,
de miei pensieri il freno a me raccolgo; 65
e ripetendo il dove, il come, il quando,
la breve istoria mia volgo e rivolgo.
Ahi del passato l orme ricalcando
di mille spine un fior misero colgo!
Letteratura italiana Einaudi 357
Giuseppe Giusti - Poesie
Sdegnoso dell error, d error macchiato 70
or mi sento co pochi alto levato,
ora gi caddi e vaneggiai col volgo.
Misero sdegno, che mi spiri solo,
di te si stanca e si rattrista il core!
O farfalletta che rallegri il volo, 75
posandoti per via di fiore in fiore,
e tu che sempre vai, mesto usignolo,
di bosco in bosco cantando d amore,
delle vostre dolcezze al paragone,
in quanta guerra di pensier mi pone 80
questo che par sorriso ed dolore!
Oltre la nube che mi cerchia e in seno
agita i venti e i fulmini dell ira,
a pi largo orizzonte, a pi sereno
cielo, a pi lieto vol l anima aspira; 85
ove congiunti con libero freno
i forti canti alla pietosa lira,
di feconda armonia l etere suoni,
e sian gl inni di lode acuti sproni
alla virt che tanto si sospira. 90
O Gino mio, se a te questo segreto
conflitto della mente io non celai,
quando accusar del canto o mesto o lieto
in me la nota o la cagione udrai;
narra quel forte palpito inqueto, 95
tu che in altrui l intendi e in te lo sai,
di quei che acceso alla belt del vero
un raggio se ne sente nel pensiero,
Letteratura italiana Einaudi 358
Giuseppe Giusti - Poesie
e ognor lo segue e non lo giunge mai.
E anch io quell ardua immagine dell arte 100
che al genio donna e figlia di natura,
e in parte ha forma dalla madre, in parte
di pi alto esemplar rende figura;
come l amante che non si diparte
da quella che d amor pi l assecura, 105
vagheggio, inteso a migliorar me stesso
e d innovarmi nel pudico amplesso
la trepida speranza ancor mi dura.
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Giuseppe Giusti - Poesie
A NOTTE OSCURA&
A notte oscura, per occulta via,
volsi alla tua dimora i passi erranti,
pur com stil dei dubitosi amanti,
te sospirando, o fior di leggiadria. 4
E mi fer da lunge un armonia
di dolci suoni e di soavi canti,
onde sull ali del desio tremanti
venne a starsi con te l anima mia. 8
E tu parevi nelle care note
confondere i sospiri, e dir parole
che del pensier la mente si riscuote. 11
Ah compiangendo a chi per te si duole
forse bagnavi di piet le gote,
e le lacrime mie non eran sole. 14
Letteratura italiana Einaudi 360
Giuseppe Giusti - Poesie
A LEOPOLDO II
Signor, sospeso il pungolo severo,
a te parla la Musa alta e sicura,
la Musa onde ti venne in pro del vero
acre puntura.
Libero prence, a glorosa mta 5
vlto col popol suo dal cammin vecchio,
con nuovo esempio a libero poeta
porga l orecchio.
Taccian l accuse e l ombre del passato,
di scambievoli orgogli acerbi frutti: 10
tutti un duro letargo ha travagliato,
errammo tutti.
Oggi in pi degna gara a tutti giova
cessar miseri dubbi e detti amari,
al fiero incarco della vita nuova 15
nuovi del pari.
Se al popolo non rechi impedimento
l abito molle, la dormita pace,
la facil sapenza, il braccio lento,
la lingua audace; 20
se non turbino il re larve bugiarde,
vuote superbie, ambizoni oscure,
frodi, minacce, ambagi, ire codarde,
stolte paure;
piega popolo e re le mansuete 25
voglie a concordia con aperto riso;
Letteratura italiana Einaudi 361
Giuseppe Giusti - Poesie
e il lungo ordir della medicea rete
ecco reciso.
Che se dell avo industroso istinto,
strigato il laccio che vita ci spense, 30
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